[大理] Fare downshifting a Dali

Nell’ultimo video di Cina sulla punta della lingua una coppia di giovani di Beijing / Pechino decide di trascorrere un po’ di tempo in un piccolo paese dello Yunnan.

Dàlǐ è un piccolo centro nello Yunnan, in una prefettura autonoma in cui vivono le minoranze Bai e Yi, di cui si era già vista la tradizione culinaria nel quinto video, dedicato alle patate.

Dàlǐ – nota come il paradiso dei backpackers della Cina – è un luogo turistico, per via degli scorci naturali offerti dalla posizione tra il lago Erhai ed i monti Cāng ed anche per il folklore offerto dagli artigiani locali e dalla stessa popolazione Yi.

史旭霞 Shǐxùxiá e 王翀 Wáng Chōng sono una giovane coppia di Pechino: la metropoli dista 3.000 km da Dàlǐ, luogo in cui trascorrono le vacanze.

La cucina, in quest’ultimo video della serie Cina sulla punta della lingua, sembra quasi essere un alibi per lanciare un messaggio alla parte giovane della popolazione: 粗茶淡饭不一定苦闷 Cūchádànfàn bù yīdìng kǔmèn letteralmente:

bere te grezzo non è sempre una cosa triste ovvero: anche vivere in un paese piccolo e marcatamente rurale anziché nella capitale può avere i suoi vantaggi.

Ad esempio, si può imparare a cucinare la carpa di lago con papaya acida direttamente dai locali, degnamente rappresentati dalla signora Li, la vicina di casa che gentilmente mostra a Shǐxùxiá e a tutti noi la ricetta.

L’incoraggiamento (o quantomeno la tolleranza) per scelte di vita diverse era un concetto già cautamente espresso nel video sulla cucina vegetariana di Hong Kong.

吃苦耐劳 Chīkǔ nàiláo letteralmente mangiare amaro resistere al lavoro è un principio che affonda le sue radici nel profondo dell’etica cinese e decidere di abbandonare un buon lavoro a Pechino per ritornare ai ritmi sostenibili delle campagne e dei propri antenati sembra quasi una farsa. Il contrasto tra il ritmo tranquillo di questa coppia che cucina funghi per cena ed il turbinio del ritmo lavorativo che travolge la famiglia di Xu Lei e Wen Fei, i ragazzi di Shenzhen, è fortissimo.

Funghi porcini: si raccolgono a mano alle pendici dei monti Cāng e si vendono al mercato della valle. La saggezza popolare consiglia di fare la doppia cottura se tagliandoli la carne del fungo prende un colore bluastro. E’ proprio per via di questo freak of nature del fungo che il nome cinese è 见手青 Jiàn shǒu qīng “occhio al blu”.