D’accordo, questo ristorante cinese a conduzione familiare tra le fermate di Maciachini e Dergano non ha l’insegna tradotta e questo fatto potrebbe sia mettere in crisi i lettori di QCina che desiderano sperimentare la cucina del Nord Est della Cina, sia i potenziali clienti affamati di vero cibo cinese ma digiuni di lingua cinese che si trovassero a passarci davanti.
Per aiutare i primi, ecco posizione esatta del posto, che si trova in via Imbonati 56. Per aiutare i secondi, traduco io l’insegna: 东北私房菜 Dōngběi sīfáng cài significa più o meno cucina casalinga del NordEst.
La regione del nord-est della Cina (Dong Bei appunto) è detta anche Manciuria ed è un’area geograficamente molto vasta, che arriva fin quasi alla Russia ed alla Mongolia interna. Tante ricette dunque, ma nessuna preoccupazione su cosa ordinare: il menu è tutto illustrato.
La cosa più bella di questo chinese-bistrot è l’ambiente: a dispetto dell’esterno un po’ anonimo, l’interno è curato, giovane e molto cinese. Bacchette, scritte colorate alle pareti, CCTV di sottofondo.
Dopo un giro di shopping o una giornata di studio, gli under 30 della zona vengono qui a cercare le specialità di casa.
Che cosa si mangia
Tante verdure, carne, la fantastica tasca di erba cipollina 韭菜盒子 Jiǔcài hézi che è tipica della cucina del nord-est.
Le porzioni sono veramente extra-size, quindi attenzione a non ordinare troppo. Con un riso bianco, due verdure (cavolo cinese all’aceto e baby pak choi) e un tofu piccante tutto diviso in due sembrava già Natale.
Il piatto speciale
Costine di maiale stufate, 东北骨头 Dōngběi gǔtou letteralmente: ossa del nordest.
Nomen omen, arriva in tavola un piattone grosso così pieno di tranci di carne con l’osso, da rosicchiare alla Asterix e Obelix.
Vi forniscono anche il guanto di plastica sottile, per mangiare liberamente con le mani senza sporcare le dita.
Una menzione speciale va anche agli scapi d’aglio in padella, saporiti e che non si trovano facilmente.