[翻译] 50 cose famose dette in cinese

Tre minuti, 50 nomi di brand, personaggi, cose famose: dalla mozzarella alla Ferrari il concetto è uno solo.. non è che i cinesi pronunciano male i nomi stranieri, è che traducono tutto.

Sono arrivata a questa consapevolezza abbastanza tardi, ma ora che il concetto è chiaro nella mia mente voglio condividerlo con tutti i curiosi di Cina in ascolto.

In cinese non c’è la erre: errrrrore!

C’è un grosso equivoco linguistico alla base dell’incomprensione tra cinesi-che-dicono-parole-italiane ed italiani-che-non-sanno-il-cinese: se un cinese dice Falali, subito pensiamo ecco, non sa dire la erre.

Errore. La erre – seppur detta senza vibrare, ma arricciando la lingua sul palato come fanno gli inglesi – nelle parole cinesi esiste eccome. Esempio: persona si dice Rén 人 , la erre c’è.

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Ferrari si traduce “Falali”, dal sito ufficiale Ferrari https://auto.ferrari.com/zh_CN/

Il fatto è che “Ferrari” per essere letto e scritto su un giornale cinese deve essere tradotto in caratteri hanzi (汉字). Ferrari allora diventa 法拉利 che si legge Fǎlālì.

Il cinese infatti non è una lingua alfabetica, ovvero non funziona come l’italiano che studi 26 lettere e poi sei abile e arruolato per leggere e scrivere.

Il cinese mandarino è una lingua che nasce élitaria, anticamente studiata e praticata solo da professionisti e calligrafi. Si potrebbe dire che non ha avuto una genesi da idioma popolare ed in effetti la sua complessità, per uno studente occidentale, sta soprattutto nel fatto che il cinese annovera un set limitato di suoni, le sillabe cinesi, (circa 400) che poi però corrispondono ad una costellazione di simboli diversi, i cosiddetti caratteri cinesi o hanzi (impropriamente detti anche ideogrammi), che sono oltre 50k.

Quindi: noi possiamo decidere di recepire nel nostro vocabolario italiano la capitale della Cina come Pechino o come Beijing, è solo una convenzione, si pesca sempre dal sacchetto dello scarabeo per comporre la parola; viceversa, a Pechino non possono decidere che la capitale d’Italia è Roma anziché 罗马, perché il suono cinese si deve adeguare ai morfemi e fonemi disponibili.

E allora come si fa? Semplice: si traduce tutto.

In cinese, c’è una parola per tutto.

Non esagero, facciamo una prova. Italia? c’è. Perugia? c’è. Haribo? c’è. Caffè macchiato? Pure. Hanno tradotto anche Abruzzo, mentre noi non ci sogniamo di tradurre Zhejiang, bene o male cerchiamo di articolarne il suono così com’è – probabilmente più male che bene.

Come il nostro dire ‘Gugol’ è diverso dal dire ‘Google’ di un americano, un cinese che nomina il grande fratello del web userà il nome cinese, la traduzione di Google, 谷歌 (che per la cronaca si dice/legge Guge, con la seconda g dura). Ecco l’equivoco: senti?, lo dice male. No, lo dice in cinese. Se dalla nostra testa uscisse un fumetto sarebbe molto più palese.

guge

Sembra intuitivo dire che i caratteri scelti per tradurre i grandi brand internazionali vanno per assonanza. Guge in fondo è simile a Google. Però gioca un ruolo importante anche il significato. Mentre in italiano il suono Gùgol non corrisponde ad alcun significato, in cinese il segno 谷 significa Valley (come Silicon Valley) e 歌 significa canzone, ma è anche un segno spesso utilizzato nelle traduzioni di nomi occidentali.

La buona scelta del modo di tradurre un marchio in cinese ne determina il suo successo commerciale. E’ il caso di Coca Cola, 可口可乐 che suona quasi identico come pronuncia “kekou kele”, ma significa circa subito in bocca subito felice.

Nel video ho scelto 50 parole, nomi di personaggi famosi, di cibi, brand. Ascolta il cinese e l’italiano a confronto. E la prossima volta che senti dire Ma-di-ni al posto di Martini ricorda:

Non è che lo dicono male, è che si traduce proprio così!

Nota tecnica: per molte parole straniere esiste più di una traduzione, ad esempio cappuccino ha una traduzione fonetica 卡布奇诺 ( Kǎ bù jī nuò ) ed una semantica 热奶咖啡 ( Rè nǎi kāfēi , caffè con latte caldo).

Per critiche, elogi e scambi di opinioni sinologiche sentitevi liberi di scrivermi!